Il Liechtenstein si volge indietro, a contemplare le profonde radici della sua storia. Nel gruppo di emissioni uscito oggi, infatti, vi è anche una serie dedicata ai reperti archeologici, ritraente tre monete. Una proviene dalla collezione dell’artista locale Egon Rheinberger, morto nel 1936. Raffigura il denaro d’argento d’epoca romana (gli esperti lo datano al 49 o al 48 avanti Cristo). Le altre sono il fiorino ed il pfennig: appartengono ad un tesoretto sotterrato intorno al 1360; comprende 26 spiccioli in oro e 2.408 in argento, ritrovati solo nel 1957. Con lo stesso ordine, gli oggetti figurano nei francobolli da 0,85, 1,00 ed 1,30 franchi, messi in pagina da Sven Beham; sullo sfondo, il luogo in cui il singolo è stato rinvenuto. Bisogna aguzzare la vista per trovare la sorpresa tecnologica: la parolina… magica “Ar” (che significa “augmented reality”) si trova infatti in calce, dopo l’anno d’emissione. Scannerizzando le cartevalori con la specifica applicazione, si ottiene una vista a 360 gradi ed a tre dimensioni. Il sistema già è stato sperimentato da Vaduz, nel caso specifico attraverso l’omaggio, emesso il 10 marzo, al compositore e pedagogo Josef Gabriel Rheinberger.
Archeologia e tecnologia
02 Giu 2014 21:01 - FROM ABROAD
La serie dedicata alle antiche monete, emessa oggi dal Liechtenstein, nasconde una sorpresa informatica