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editor Fabio Bonacina

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L’ad Francesco Caio è stato sentito dalla commissione bilancio della Camera; intanto, la Slp-Cisl ha messo i puntini sulle “i” per quel che concerne le prossime mosse di Poste

Si è presentato direttamente l’amministratore delegato, Francesco Caio, ieri alla “audizione di rappresentanti di Poste italiane sulle politiche di privatizzazione”. Organizzata dalla quinta commissione della Camera, quella che si occupa di bilancio, tesoro e programmazione.

Secondo la stampa parlamentare, l’ad avrebbe mostrato speranza per un’inversione di tendenza del settore specificamente postale. Esso -ha detto, secondo quanto riportato dall’Asca- “è e resterà in perdita se non sapremo cogliere le opportunità logistiche”. Anche perché “non è ipotizzabile” poterlo finanziare all’infinito con i proventi delle attività bancarie ed assicurative. Il punto di partenza per poi muovere alla vera richiesta: ridefinire l’onere del servizio universale, a proposito del quale sul tavolo vi sono due faldoni: il rinnovo del contratto di programma con il ministero allo Sviluppo economico e l’indagine dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sul costo netto.

Per questo -documenta sempre l’agenzia- il servizio “deve trovare un nuovo equilibrio. Salvaguardando la sua funzione sociale”. E ricordando un dato: consegnare lettere e cartoline costa un miliardo all’anno, mentre il contributo dello Stato è di 340 milioni.

Oggi -ha aggiunto il rappresentante della società tramite “Il sole 24 ore”- il servizio pubblico è “ormai al 90% del suo fatturato finanziato da imprese. E quindi noi dobbiamo trovare nell’evoluzione della corrispondenza e nella logistica dei pacchi attraverso l’e-commerce una nuova modalità”.

Conferme per quel che concerne l’accordo con Cassa depositi e prestiti: i confronti stanno proseguendo.

Intanto, la segreteria nazionale della Slp-Cisl ha commentato l’esito del cda, tenutosi martedì. “Esprimiamo -ha detto riferendosi ad Alitalia- tutte le nostre riserve ad un’eventuale sottoscrizione da parte di Poste all’aumento di capitale”. Per quanto riguarda il processo di privatizzazione, “riteniamo anche noi che una partita così delicata vada affrontata nei tempi e nei modi giusti per evitare pasticci se non danni irreversibili”. Infine, il piano industriale, che Francesco Caio ha promesso di discutere con i sindacati: “È una buona notizia perché riusciremo così a capire come si delineerà lo scenario postale nei prossimi anni”.

Le compensazioni del servizio universale secondo l’ultimo bilancio di Poste italiane
Le compensazioni del servizio universale secondo l’ultimo bilancio di Poste italiane



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