L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è stata chiamata a seguire il comparto alla fine del 2011; nei primi due anni, ha “affinato gli strumenti regolamentari e assunto decisioni importanti nel segno dell’apertura del mercato”. L’ha ricordato il presidente Angelo Marcello Cardani nell’ambito della relazione annuale (news precedente). “Le nuove condizioni tecniche di fornitura dei servizi di posta massiva e la fissazione dei prezzi massimi dei servizi postali universali hanno introdotto nuovi obblighi di trasparenza, di prezzo e di negoziazione dell’accesso alla rete dell’operatore dominante”. Avendo adottato le condizioni di fornitura del servizio universale, si è estesa da cinque a dieci giorni la giacenza gratuita degli invii inesitati, oltre a disciplinare i casi di rinvenimento, nella rete di Poste italiane, delle spedizioni riguardanti altri operatori. Con il procedimento in materia di titoli abilitativi -infine- l’Agcom sta affrontando la definizione di nuovi criteri di accesso al mercato inerenti il rilascio di autorizzazioni e licenze. Per quanto riguarda il settore -spiegano dagli uffici- nel 2013 e rispetto all’anno precedente, è stata osservata una riduzione dei ricavi (-2,1%) e dei volumi (-8,4%); in controtendenza risulta solo il comparto del corriere espresso. Concentrando l’attenzione sul servizio universale, Poste italiane “continua a detenere una posizione di quasi monopolio” (92,3%), benché in leggera flessione (-1,5% circa). Il resto della “torta” (ossia il 7,7%), è controllato da quella che era Tnt post, da poche settimane Nexive. Negli altri supporti, l’azienda adesso guidata da Francesco Caio detiene una quota di mercato del 73%. Seguono Postel (ancora dello stesso gruppo e che totalizza il 14%), Tnt post (4%), Selecta (2%), poi i restanti.
Agcom/2 Solo il corriere espresso regge
19 Lug 2014 10:18 - NEWS FROM ITALY
Il dato riguarda ricavi e volumi del settore postale registrati lungo il 2013. Nel servizio universale è ancora quasi monopolio