La Globe postal service continua a farsi notare. Questa volta, tuttavia, non per i “francobolli” che firma, ma per l’instradamento. Protagonista, una cartolina spedita da San Vito Lo Capo (Trapani) a Milano. Regime interno, quindi. Alla vignetta dell’azienda risulta aggiunta l’impronta di un’affrancatrice meccanica di Poste italiane, per 70 centesimi, applicata a… Gironico (Como). Dal maggio 2014 -spiega a “Vaccari news” l’amministratore delegato della società, Stefano Paniconi- “per velocizzare il nostro servizio di postalizzazione nazionale delle cartoline abbiamo introdotto l’apposito sticker «Italy to Italy»”, venduto ad 1,20 euro. Il supporto affida, in questo caso alla struttura diretta da Francesco Caio, “la consegna a domicilio delle cartoline in quanto da noi ritenuto ente postale di riferimento affidabile e con capillare diffusione territoriale”. Altro è il problema della tempistica, visto che l’oggetto in parola ha impiegato più di un mese (dagli inizi di giugno al 25 luglio) per arrivare a destinazione. Il rivenditore -è l’ipotesi della ditta- ha dato al cliente un’etichetta destinata all’estero di vecchio tipo, nella quale non figura la dicitura “No Italy”. Per tale motivo, la comunicazione è finita tra gli invii internazionali ed avviata alla struttura scelta per tali rapporti, che però non è autorizzata a veicolare quelle dirette nel Bel Paese. In tali frangenti, esse sono raccolte, separate ed inoltrate a Poste italiane. Trafila che spiegherebbe il significativo lasso temporale intercorso. Il nostro servizio -conclude il rappresentante- “si colloca nella fase dove si genera il bisogno, nel caso specifico supplisce alle difficoltà di acquisto di francobolli da parte del turista”. Anche se questo comporta una spesa e tempi di recapito maggiori.
Questione di… etichetta
07 Ago 2014 17:26 - NEWS FROM ITALY
Un caso anomalo e la spiegazione data dalla Globe postal service, l’azienda che ha curato l’instradamento della cartolina