L’anno scorso la riorganizzazione in tre livelli (top, medium, base) secondo il potenziale di mercato e le performance commerciali; ora, sulla base degli esiti di cassa, l’ulteriore affinamento. Con l’eliminazione delle sedi non redditizie. Soggetto è la rete Posteimpresa.
In base ai rilievi, nel gruppo degli uffici che hanno riscontrato minor successo ne emergono nove. Rispondono ad altri due criteri: non sono gli unici nella filiale e registrano ricavi inferiori ai cinquantamila euro per dipendente. Così, dovranno essere chiusi, ricollocando sia il personale, sia il portafoglio clienti. Tabelle alla mano, sette sono classificati come base; si trovano ad Alba Adriatica (Teramo), Arcore (Monza e Brianza), Borgomanero (Novara), Cardano al Campo (Varese), Porto d’Ascoli (San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno), Quarrata (Pistoia) e Siracusa 1. Gli ultimi risultano medium: Agrate Brianza (Monza e Brianza) e Zivido (San Giuliano Milanese, Milano).
Nel frattempo, si prova un’altra strada: dotare alcuni uffici postali tradizionali di uno “sportello imprese”. Esso accoglie tutta l’utenza, ma la clientela professionale viene servita con priorità. Cinquanta le sedi interessate dal test, scelte secondo quattro parametri: la presenza dello specialista in partite iva, la disponibilità di almeno sette sportelli, una distanza di oltre cinque chilometri dal Posteimpresa più vicino, l’impiego del gestore per le attese.