Elogio al bollo da parte dei dipendenti di Poste italiane che lavorano in Lombardia. Durante il recente incontro interno, hanno realizzato una cartolina commemorativa, con francobollo immaginario (riprende le ex Poste centrali di Milano, in piazza Cordusio) obliterato attraverso lo slogan “Che la forza sia con noi”. Se il lato immagine propone un bel manuale, oggi sempre più difficile da vedere dietro agli sportelli (tanto che, senza troppa immaginazione, in un prossimo futuro potrebbe scomparire), il lato opposto è dedicato ad un componimento in suo onore. “La sonorità postale -vi si legge- si riconosce nella nota di uno strumento dal timbro particolare, il guller, congegno dedicato alla strutturante accettazione del tempo ma che, tecnicamente, è proprio un «timbro». Oggi i suoi suoni si moltiplicano e scorrono vivi come l’acqua dentro i nostri uffici ma il «bang» del guller si distingue dagli altri, è «deciso e rapido», limpido e greve come quello di un timpano”. “In un’altra epoca apponeva la verità assoluta del dove e quando su qualunque oggetto, batteva la carica come un cuore in tumulto nella cassa armonica dell’ufficio postale. Bang! Bang!... Il suono del timbro si ripercuoteva ad intervalli regolari, sempre più ravvicinati ed elastici, rullando sul tamburo di gomma durante la bollatura della posta in arrivo, calava sui certificati delle pensioni di guerra con solerzia commemorativa. Bang! Bang! Colava come gocce di miele sui cedolini Inps, attutito dal mormorio dei pensionati, l’osanna ai fedeli che lo aspettavano dall’alba. E quando l’orecchio era ormai riposato e il crepitio dei timbri sfumato fino a spegnersi del tutto, risuonava un ultimo colpo nell’aria, solenne e perentorio come lo sparo del cannone del Gianicolo a mezzogiorno: era la chiusura del dispaccio speciale. L’ultimo bollo con quella data”.
Ode al guller
08 Ott 2014 00:30 - NEWS FROM ITALY
Una cartolina (con francobollo ed annullo ideali) ricorda l’incontro dei postali lombardi. Su di essa, una nostalgica descrizione di contenuto marcofilo…