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editor Fabio Bonacina

27241 news from 8/3/2003

Nell’ultima parte del 1914, la “Rivista delle comunicazioni” aggiorna i lettori sulle norme e sulle restrizioni dovute al contesto

Le conseguenze della Prima guerra mondiale non approdano soltanto sui periodici che, un secolo fa, si occupavano di filatelia (news precedente). Più tecniche le note pubblicate dalla “Rivista delle comunicazioni”.

Ecco, per dire, l’avviso riguardante le assicurate spedite dall’Italia all’estero: la prestazione è sospesa per i plichi destinati in numerosi Paesi, nelle zone occupate e poi in Belgio, Brasile, Egitto, Malta, Russia, Serbia.

Il servizio pacchi inizialmente rimane limitato alle Colonie nazionali, agli uffici d’oltremare (tranne Scutari), nonché ad Algeria (via piroscafi tricolori per la Tunisia), Egitto, Germania, Grecia, Malta, Svizzera, Tunisia e Turchia (solo ufficio ottomani). Per parte d’Europa (Danimarca, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia) il supporto, ristabilito, transita da Svizzera e Germania; via libera, ma a certe condizioni, verso Austria ed Ungheria. Con gli Stati Uniti si comunica passando da Napoli; con Argentina, Colombia, Costa Rica, Panama, Paraguay, Uruguay e Venezuela attraverso Genova, sempre che vi siano piroscafi in partenza. Ok per l’India Britannica, i Paesi ancora più lontani (salpando da Brindisi attraverso i bastimenti italiani), le Indie Neerlandesi.

Quanto ai telegrammi, vengono accettati se destinati ad esempio in Albania, Germania, Regno Unito, Svizzera e genericamente verso l’America. Con il Lussemburgo ed i Paesi Bassi occorre transitare dalla Svizzera (nel secondo frangente anche ricorrendo ad Austria-Ungheria o Malta), in parte del Belgio i rapporti sono interrotti. Per la Francia si accettano quelli della stampa; per il Montenegro quelli di stato.

Un’ulteriore informativa certifica le pesanti limitazioni decise da Berlino nei rapporti con l’estero. I colli non possono uscire e le corrispondenze devono essere scritte in tedesco e presentate aperte (vengono sigillate dopo il controllo allo sportello). Proibite le comunicazioni private, nonché i telegrammi, che impiegano cifre, linguaggi convenuti, idiomi stranieri o trattano aspetti bellici. Così come vietate sono le telefonate oltre confine, mentre la telegrafia senza fili è sospesa.

La Francia ha istituito, presso la Croce rossa, un ufficio speciale dedicato ai prigionieri di guerra e lo stesso ha fatto la Svizzera: entrambe riconoscono la possibilità di corrispondere in esenzione.

Una cartolina di quando l’Italia era ancora neutrale
Una cartolina di quando l’Italia era ancora neutrale



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