Per il decimo anniversario della Resistenza, l’1 giugno 1954 venne emesso un francobollo da 25 lire, firmato Vittorio Grassi. Rappresenta -si legge nel volume “I francobolli dello Stato italiano”- “un aquilotto posato su rovine in atto di spiccare il volo per riprendere la lotta: sullo sfondo un campanile con la campana che suona a distesa per chiamare il popolo a raccolta”.
Per il ventesimo, però, si volle fare di più. “Il ministero delle Poste e delle telecomunicazioni -scriveva nell’ottobre del 1964 «Rassegna postelegrafonica»- ha lanciato un concorso nazionale per i bozzetti dei sei francobolli”. Il bando, che prevedeva altrettanti premi da 500mila lire, indicava già i temi scelti: gli internati militari, l’Esercito di liberazione, i perseguitati politici e razziali, la Resistenza in montagna, quella nel contesto urbano ricordando il Cln, le città martiri. La serie -lo si seppe poi- sarebbe uscita il 24 aprile del 1965.
Data la concezione e l’ormai lungo lasso di tempo trascorso dagli eventi celebrati, “non dovrebbe contenere figurazioni o simboli tali da suscitare polemiche”, annotava la rivista. “Ad essa, comunque, le Poste sembrano annettere una notevole importanza, se per scegliere i bozzetti hanno fatto ricorso ad una gara pubblica: l’ultimo concorso ufficiale organizzato in Italia per una serie di francobolli risale infatti al 1946”.