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editor Fabio Bonacina

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Conservati per decenni dai cittadini di Pedrengo (Bergamo), sono finiti nella mostra che la comunità ha dedicato al mezzo secolo del proprio ufficio postale

L’ufficio postale protagonista (sulla vetrata, il manifesto della mostra)
L’ufficio postale protagonista (sulla vetrata, il manifesto della mostra)

“Superiori collegio augurando inviano benedizioni Madonna Ausiliatrice”, “Gesù benedica vostra unione”, “Senceri auguri - Familia”. Sono questi -errori di battitura compresi- alcuni dei messaggi presenti nei telegrammi. In bella mostra al pari delle cartoline dove i mittenti salutavano dai monti o dal mare i destinatari e di qualche busta che, magari, conteneva messaggi più importanti. Documenti domestici, intimi, estratti dal cassetto dove probabilmente giacevano dimenticati da anni, grazie all’impegno dei seimila abitanti di Pedrengo (Bergamo). A chiederlo -lo testimoniano i manifestini ancora affissi in paese- è stato il sindaco, Gabriele Gabbiadini. Con l’obiettivo di personalizzare la mostra per il mezzo secolo dell’ufficio postale locale. Ufficio che venne aperto il 17 agosto 1964 ed ora si trova in via Donizetti 1. “Con uno stupore iniziale -ha ammesso l’assessore alla cultura ed alle politiche giovanili, Simona D’Alba- ci siamo trovati con tanto materiale”, poi selezionato per essere inserito nelle teche.

Così, in municipio, collocato in piazza Frizzoni, ora vi sono una selezione delle corrispondenze, un po’ di francobolli sciolti (attenzione alle marche da bollo, che non centrano!), timbri componibili, macchine per scrivere e telescriventi, un sacco postale e relativi ganci, persino una bicicletta con tanto di cassetta portavalori. Ai reperti, Poste italiane ha aggiunto dei pannelli e filmati. Il tutto sotto al titolo “L’album ritrovato - 50 anni di storia postale”.

“Un importante evento”, ha detto il primo cittadino alla presentazione di questa mattina. “L’ufficio postale, come altri servizi, ha portato la civiltà”, ha cambiato il modo di vivere.

“Non è frequente -ha aggiunto il responsabile della filiale provinciale 1 che fa capo alla società, Antonio Fiaschetti- una tale disponibilità da parte di un ente locale”, ricordando poi i direttori che nei cinquant’anni si sono avvicendati dietro agli sportelli: Bruno Morosini, Gaetano Mirabelli, Angela Colombo, Luigi Fusco, Annamaria Marchesi ed Eleonora D’Agostino, alcuni dei quali presenti all’incontro. “Vuol dire rivedere la storia del paese ma anche come si comunicava”.

La cerimonia è stata suggellata dall’annullo speciale, il 1.228° dell’anno, ha fatto notare la referente per la filatelia dell’operatore, Antonella Foschetti. Ricordando che nell’area bergamasca, statisticamente, ogni anno ne vengono richiesti venticinque.

Il percorso potrà essere raggiunto fino al 31 gennaio nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì 8.45-12.45, il lunedì ed il mercoledì anche 16-18, il sabato 9-12. L’ingresso è libero.

La richiesta di materiale rivolta ai concittadini, un momento dell’inaugurazione (da sinistra, l’assessore Simona D’Alba, il sindaco Gabriele Gabbiadini e, per Poste italiane, il direttore della filiale 1 Antonio Fiaschetti e la referente per la filatelia Antonella Foschetti), il pannello dei telegrammi ed una bacheca con altri oggetti
La richiesta di materiale rivolta ai concittadini, un momento dell’inaugurazione (da sinistra, l’assessore Simona D’Alba, il sindaco Gabriele Gabbiadini e, per Poste italiane, il direttore della filiale 1 Antonio Fiaschetti e la referente per la filatelia Antonella Foschetti), il pannello dei telegrammi ed una bacheca con altri oggetti



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