Se La poste -almeno per ora- sembra non aver citato i drammatici fatti vissuti dal 7 al 9 gennaio nella regione parigina, il mondo della filatelia ha reagito diversamente e lo testimoniano i principali mensili specializzati d’oltralpe, datati febbraio. “L’écho de la timbrologie” dedica una pagina a coloro che, professionalmente, realizzano manifesti e caricature. Cioè a quanti condividono l’approccio di deformare la realtà. I primi -annota nell’intervento la caporedattrice, Sophie Bastide-Bernardin- operano per renderla più bella, funzionale e gradevole; gli altri per trasformarla in qualcosa di divertente, ridicolo o molesto, così da permettere la riflessione e qualche risata. E tra le corrispondenze si comincia presto, sin dalle parodie delle buste Mulready. Non manca il rettangolo nero, nei giorni successivi agli attacchi visto un po’ dappertutto, “Je suis Charlie”. E c’è spazio pure per gli interventi dei lettori. Il Club philatélique briochin -è l’annuncio- intende creare un “muro della libertà”; sarà eretto durante la manifestazione d’arte postale prevista a Saint-Brieuc dal 21 al 29 marzo. Dal canto suo, il Cercle philatélique chartrain propone un’ipotetica busta “Où est Charlie?” (“Dov’è Charlie?”), rispondendo attraverso gli “annulli”: è ovunque, al campeggio, allo stadio, alla stazione, sulla spiaggia. Più simbolico è l’approccio scelto da “Timbres magazine”. Che in apertura del periodico, nella stessa pagine dell’indice, pone il richiamo a lutto. Ma la redazione sta lavorando ad altro. Nel prossimo numero -viene anticipato da Sophie Fournier a “Vaccari news”- un approfondimento sarà dedicato appunto alle caricature. Questa volta, sviluppato attraverso le cartoline.
La Francia filatelica dopo gli attentati
29 Gen 2015 11:50 - NEWSPAPERS, MAGAZINES AND SITES
I richiami pubblicati da “L’écho de la timbrologie” e da “Timbres magazine” nei numeri di febbraio dei due mensili