Le Amministrazioni di Austria, Belgio, Francia, Germania Federale e Svizzera, allo scopo di semplificare le operazioni di carteggio delle lettere dirette all’estero, hanno introdotto o stanno per introdurre il codice di avviamento postale, che consiste nel contraddistinguere con un numero i singoli luoghi. È quanto annotava il foglio ministeriale, italiano, delle disposizioni di servizio, datato 15 marzo 1965. Mezzo secolo fa, dunque. In applicazione al disposto -prosegue il documento- “l’utenza è stata invitata a completare gli indirizzi facendo precedere la località di destino del numero”. Così, ad esempio: “53 Laval (Francia)”; “8000 Monaco (Germania)”; “5400 Baden (Svizzera)”. C’era un potenziale inconveniente, e gli specialisti lo evidenziarono. “Potrebbe verificarsi però qualche disguido per le corrispondenze dirette a località di diversi Paesi” ed aventi lo stesso cap. Per evitarlo, si invitarono gli interlocutori a far precedere il punto di arrivo, oltre che dalla stringa numerica, anche dalla sigla automobilistica dello Stato, e ciò in conformità agli accordi internazionali intercorsi. Quindi, “A” per Austria, “B” per Belgio, “F” per Francia, “D” per Germania, “FL” per Liechtenstein e “CH” per Svizzera. Possibile la formula breve, cioè senza ulteriori indicazioni nazionali. Per citare i casi di prima, ecco “F-33 Laval”, “D-8000 Monaco”, “CH-5400 Baden”.
Adeguamenti (d’epoca) per il cap
16 Mar 2015 14:29 - NEWS FROM ITALY
In Italia, mezzo secolo fa, era prematuro ancora, ma in alcuni Paesi europei il codice di avviamento postale appariva già operativo, o quasi