“La Amministrazione canadese delle Poste ha diramato la circolare seguente”. Iniziava così una nota pubblicata cento anni fa dalla “Rivista delle comunicazioni”.
“Si porta a conoscenza dei direttori e capi d’ufficio delle Poste che una tassazione di guerra da 1 cent viene imposta per ogni lettera e per ogni cartolina diretta per l’interno del Canadà, oppure agli Stati Uniti, al Messico, o per il Regno Unito della Gran Brettagna ed in generale per qualsiasi possedimento britannico ove la tariffa postale vigente sia di 2 cents. Tale sopratassa sarà obbligatoria a partire dal 15 aprile 1915 e dovrà essere pagata dal mittente, ciò che risulterà dall’applicazione di un francobollo di guerra che sarà venduto dagli uffici postali e dai rivenditori di francobolli”. “Come si vede -in conformità degli accordi della Unione postale universale- la corrispondenza per gli altri Paesi è esente da detta sopratassa”.
Secondo il catalogo specializzato nazionale Unitrade, i primi due francobolli, dal valore di 1 e 2 centesimi e con il profilo di re Giorgio V, debuttarono cento anni fa oggi; altri si sarebbero aggiunti nei mesi successivi. Furono diversi gli Stati che scelsero tale strada per drenare fondi ed aiutare i combattenti.