Chissà in quanti sapevano che sul “Settebello” in servizio tra Milano e Napoli si potevano anche spedire lettere e cartoline, grazie all’ufficio postale di bordo, situato nella quarta di sette carrozze.
È una delle cose (ri)scoperte grazie alla mostra “Anni Cinquanta. La nascita della creatività italiana”, allestita nel capoluogo lombardo, presso palazzo Reale, fino al 3 luglio (poi prorogata fino all’11 settembre) . Una vettura del mitico treno, anzi, è situata proprio all’ombra del Duomo, in compagnia di altri pezzi da museo, come la “500”, la Lancia “Aurelia”, l’aereo Fiat “G91”.
All’interno del percorso, ulteriori riferimenti postali, fra i quali le gigantografie di alcuni francobolli italiani: il 55 della Triennale 1951, il 5 lire per le Olimpiadi del ’60 e poi il 15 lire vaticano dedicato a santa Maria Goretti (1953). Oppure il telegramma Italcable con cui Ardito Desio, era il 31 luglio 1954, annunciava al presidente del Club alpino italiano che la sua spedizione aveva raggiunto “la seconda cima del mondo”.
Più discreto è un altro reperto, proveniente dalle seterie Cuscagna (Como): uno “shantung” di seta stampato nel 1953, dove compaiono tre dentelli: un improbabile 5 lire “Democratica” verde con la mano che sistema la piantina ed i più attendibili 15 centesimi statunitense dedicato all’ordinaria dei presidenti ed un 15 franchi francese con la Marianna di Gandon.