“Il Piave mormorava / calmo a placido al passaggio / dei primi fanti, il ventiquattro maggio: / l’Esercito marciava / per raggiunger la frontiera, / per far contra il nemico una barriera…”. Così inizia la “Leggenda del Piave”, la canzone firmata nel giugno 1917 (poi integrata con la quarta strofa il 9 novembre 1918) da E.A.Mario. Dipinge, nello stile roboante dell’epoca, l’entrata dell’Italia nella Prima guerra mondiale. A proposito di leggende, non è tale il fatto che il brano abbia un particolare collegamento con il mondo delle lettere. Il vero nome dell’autore era Giovanni Gaeta, vissuto tra il 5 maggio 1884 ed il 24 giugno 1961, professionalmente un postelegrafonico! Il documento su cui è stilata la bozza del brano, poi, è intestato all’Amministrazione Pt. Sviluppato su tre pagine, oggi è conservato a Roma presso il Museo storico della comunicazione; rappresenta uno dei reperti più curiosi fra i tanti posseduti. Potrebbe essere invece una leggenda il fatto che, per averlo composto, forse, in orario di ufficio (e comunque per averne impiegato gli strumenti), l’autore ricevette una sanzione. Lo si… mormora, ma le prove non sono note.
Grande guerra/2 Leggende o meno dietro alla “Leggenda del Piave”
23 Mag 2015 09:47 - NEWS FROM ITALY
L’inno di E.A.Mario (all’anagrafe Giovanni Gaeta) è redatto su moduli postali e conservato al Museo storico della comunicazione