“Le tariffe interne di ciascuno dei due Paesi avranno vigore per lo scambio delle lettere e cartoline dirette all’altro Paese, il che verrà ad unificare, ai fini dello scambio delle corrispondenze postali, i due Paesi”. L’accordo, annunciato per l’1 gennaio 1966, costituisce uno degli esiti dell’incontro tra il ministro a Poste e telecomunicazioni Carlo Russo e l’omologo della Germania Federale Richard Stücklen, che poi caldeggiarono analoghi provvedimenti con altri membri del Mercato europeo comune. Si svolse a Roma il 17 giugno 1965, mezzo secolo fa oggi
Non fu l’unico argomento in agenda, e lo annota “Rassegna postelegrafonica” nel numero dello stesso mese. Sul tavolo, ad esempio, misure per consentire al pubblico nazionale presente nello Stato partner di effettuare operazioni sui propri libretti di risparmio, necessità espressa da emigrati e turisti. Un altro riguardava il collegamento tra le due reti aeree postali notturne.
I rappresentanti governativi, tuttavia, fecero anche un salto a Milano, così da visitare il centro smistamento pacchi di piazzale Lugano. Realizzato tra l’aprile e l’ottobre dell’anno precedente, entrò in funzione il 9 novembre “per rispondere all’ingente incremento del movimento” in città: dagli 8,5 milioni di colli del 1950, tredici anni dopo ne venivano trattati oltre 19. Esteso su 14mila metri quadrati, sostituì quello esistente nei sotterranei della stazione Centrale; grazie ai nastri trasportatori, lavorava 130mila colli al giorno, ma a regime -con la costruzione di un altro fabbricato- sarebbero divenuti 180mila. Era suddiviso in quattro reparti, dedicati rispettivamente agli invii con valore dichiarato, ordinari in transito, da consegnare a domicilio, provenienti dall’estero e quindi soggetti alle procedure doganali.