Di là dagli esiti (news precedente), quello che si fa notare di più per l’edizione 2015 del Premio internazionale Asiago d’arte filatelica è la rinuncia del regista Ermanno Olmi (classe 1931) a continuare nell’esperienza, seguita per oltre quarant’anni.
“Oggi -annota- quando osservo un francobollo, questo piccolo quadratino di carta così umile e fragile, tenendolo sulle punte delle dita come ala di farfalla, mi pare quasi impossibile che possa avere la forza sublimale di custodire e portare a destinazione il carico prezioso dei nostri sentimenti per le persone care e lontane, fin dall’altra parte degli oceani o in territori tanto sterminati che possiamo solo immaginare. E tuttavia, sentiamo il bisogno di averli ancora presenti per il tempo della lettura e oltre, allo stesso modo e ancor più di quando erano accanto a noi nella quotidianità dei giorni. Eppure, dove c’è una casa o una capanna in cui abita un uomo, il francobollo arriva sin là a tenere uniti i destini di tante esistenze”.
Esso, perciò, “ha ampliato la mia visione del mondo, mi ha fatto conoscere genti e culture che prima nemmeno immaginavo o pigramente trascuravo e che invece mi hanno indotto al confronto con sconosciuti e a giudicare cominciando, prima di tutto, da me stesso”.