Artefici di francobolli illegali sempre attivissimi, soprattutto grazie ad internet. Lo testimoniano le proteste delle amministrazioni lese che, come vuole la procedura, ricorrono all’Unione postale universale per denunciare il problema, far sì che gli altri partner non riconoscano tali produzioni e, se possibile, diano una mano a contrastare i responsabili. Il Lesotho, ad esempio, grazie alla comunità dei filatelisti ha scoperto trenta esemplari inventati di sana pianta, raccolti in altrettanti foglietti. Quasi tutti hanno soggetto faunistico, ma si citano pure la scienziata Marie Curie e l’attrice Brigitte Bardot. Argomenti che -viene ribadito- non hanno rifermenti con la cultura locale. Decisamente più ampio l’analogo problema riscontrato dal Malawi, che ha elencato un centinaio di serie comprese tra il 2005 ed il 2013. Nella lista figura un po’ di tutto, con particolare riferimento agli argomenti più gettonati tra gli appassionati: dai personaggi di Walt Disney alla preistoria, da Cristoforo Colombo alle missioni spaziali, dal Concorde ai leader afroamericani, dalle locomotive a Francis Drake. Il Mali, invece, parla di “un significativo numero”, senza andare troppo nei particolari. L’“emissione” che ha messo all’indice s’intitola “Grandi campi di battaglia”. Quanto alla Namibia, il problema riguarda due titoli illustrati con cani e gatti. Probabilmente più politico è il capitolo inerente la Russia, che ha posto la lente su materiali targati Repubblica dei komi. Questa è un entità interna che -come tutte le altre realtà federate- non la ha possibilità di firmare vere cartevalori. In tale frangente, protagonisti sono animali, musicisti e navi.
Francobolli illegali denunciati dall’Upu
24 Set 2015 13:38 - FROM ABROAD
Facendosi portavoce delle parti lese, l’Unione postale universale ha segnalato produzioni apparentemente targate Lesotho, Malawi, Mali, Namibia e Repubblica dei komi