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editor Fabio Bonacina

27236 news from 8/3/2003

Complessivamente, il documento si compone di undici articoli ed un allegato. L’attenzione allo sviluppo tecnologico, che sta cambiando la domanda

Anticipato il passo riguardante il mondo delle emissioni e della filatelia (news precedente), lo sguardo sull’insieme del documento. È il contratto di programma 2015-2019 tra ministero allo Sviluppo economico e Poste italiane, sottoscritto quattro giorni fa e, in linea di massima, valevole fino al 31 dicembre 2019. Undici gli articoli di cui è composto; si aggiunge, come allegato, la tabella inerente la distribuzione delle cassette in base agli abitanti.

Il quadro di fondo è “la necessità di un’evoluzione della fornitura del servizio universale in funzione del contenuto tecnico, economico e sociale, nonché dell’esigenza degli utenti”. In altre parole, occorre adeguare i livelli alle mutate richieste, secondo i bisogni dei consumatori e della collettività, pur tenendo conto della sostenibilità economica e finanziaria. Al tempo stesso, si stabilisce che nel periodo contrattuale “sono previste misure di efficientamento dell’infrastruttura e dell’organizzazione”, anche perché i cambiamenti in atto e la progressiva digitalizzazione “rendono possibile ampliare il ruolo di Poste”, utilizzando le potenzialità e la capillarità della rete. Non a caso, “potrebbero scaturire accordi o convenzioni” per ulteriori supporti.

Ribadito -nell’articolo 2- uno dei concetti previsti sin nella Costituzione, ossia l’inviolabilità della corrispondenza, sottolineando ulteriori esigenze: la sicurezza della rete per il trasporto di corrispondenza e pacchi, nonché la protezione dei dati personali.

Spetta all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni effettuare “verifiche periodiche su base campionaria” riguardanti le prestazioni rese, avvalendosi di un organismo specializzato indipendente selezionato dalla stessa Agcom. Gli oneri, però, sono a carico della concessionaria, vale a dire di Poste.

Essere aperti alle innovazioni
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