“La decisione del ministero dello Sviluppo economico di condividere la proposta di emettere un francobollo dedicato al Lisippo è motivo di grande orgoglio”. Così avvia il suo intervento il sindaco di Fano (Pesaro e Urbino), Massimo Seri, riferendosi al reperto risalente pressappoco al IV secolo avanti Cristo e trovato nel 1964 al largo della costa marchigiana.
La prima ragione è rappresentata dal fatto che la dicitura della vignetta “riporterà il nome della nostra città; infatti la statua verrà chiamata con il suo vero nome l'«Atleta di Fano» e non con la dizione di «Getty’s bronze» attribuitagli dal Museo californiano dove l’opera dello scultore greco attualmente si trova”. Così, l’attribuzione è destinata “a fare il giro del mondo, sia nella corrispondenza postale sia tra i collezionisti”.
Con il dentello -prosegue- “lo Stato italiano certifica formalmente e mediaticamente la provenienza e dunque la titolarità dell’opera che è stata trasferita negli Stati Uniti attraverso acquisizioni illegali”. Dietro, il richiamo ad una battaglia giuridica per la restituzione che dura da decenni.
La carta valore darà il destro, infine, “per organizzare iniziative ed eventi che riportino all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica italiana l’urgenza e la necessità di vedere rispettato il diritto, anche internazionale, di rientrare in possesso di quanto ci è stato sottratto”.