Il ministro provinciale Francesco Colacelli, alle ore 7.30, ha presieduto nella chiesa inferiore di san Pio “una solenne celebrazione eucaristica al termine della quale si sono svolte le operazioni di traslazione dei resti mortali di padre Pio dalla sua collocazione attuale alla chiesa superiore, in attesa poi di continuare il percorso domani”, destinazione Roma.
È la cronaca di questa mattina, effettuata dai frati minori cappuccini di San Giovanni Rotondo (Foggia): la cerimonia ha dato il via al viaggio verso la capitale, dove le spoglie saranno presentate al pubblico insieme a quelle di Leopoldo Mandić. Il 3 ed il 4 febbraio verranno mostrate a San Lorenzo fuori le Mura, il 5 a San Salvatore in Lauro, dallo stesso 5 all’11 in San Pietro. È il primo evento previsto per l’Anno santo.
Ambedue i protagonisti -ha scritto sul “Corriere della sera” il vaticanista Luigi Accattoli- “confessavano anche per dieci, quindici ore al giorno”. “Leopoldo Mandić aveva fama di essere di «manica larga» con i penitenti e di assolvere tutti «senza discernimento», mentre padre Pio fu descritto da molti come un confessore severo, capace anche di cacciare dal confessionale o di rimproverare a voce alta chi andava a confessarsi «senza vero pentimento»”. “Di sicuro papa Francesco con la sua insistenza su Dio che «perdona sempre e perdona tutto» si trova meglio con san Leopoldo Mandić che con padre Pio, ma per il Giubileo li ha voluti ambedue e li ha voluti insieme, forse a segnalare che il confessore dev’essere a un tempo giusto e misericordioso”.
La traslazione sarà testimoniata da un annullo italiano, in uso domani dalle 8.20 alle 19.05 presso l’ufficio postale di via di Porta Angelica 23, a pochi passi dal Vaticano.