Ma si legge con la “a” o con la “e”? Al riguardo -spiegano da quella che oggi è azienda ospedaliera universitaria- il fondatore, ossia il commendator Giovanni Meyer (1841-1916), ha lasciato una traccia. “Lo scrisse nero su bianco nell’atto di donazione alla città di Firenze: il suo cognome era da pronunciare con la «e». Una precisazione che con una piccola beffa della storia lasciamo agli incartamenti di allora”: tutti i fiorentini l’hanno sempre chiamato “Mayer”.
L’appellativo del benefattore per introdurre l’omaggio postale alla struttura che ha intitolato alla moglie Anna, precocemente deceduta. È il francobollo da 95 centesimi che, a sorpresa, arriverà il 19 febbraio: fino a ieri, nel programma non aveva una data precisa. Il dentello è inserito nella serie “Le eccellenze del sapere”, è autoadesivo e confezionato in fogli da quarantacinque esemplari. Le macchine da stampa si sono fermate a quota ottocentomila.
Quanto al soggetto, questa volta non raffigura l’edificio, scelta già introdotta in casi precedenti. Propone invece il logo istituzionale, adattato per l’appuntamento con il calendario dal pittore e disegnatore Tullio Pericoli: vi si scorge un bambino che guarda dal basso la reinterpretazione dell’emblema stesso.
Naturalmente, l’annullo per le buste del primo giorno sarà appoggiato al Firenze Vr. Il bollettino illustrativo è attribuito genericamente all’organismo celebrato.
L’emissione presenta l’ospedale pediatrico a centoventicinque anni dalla sua inaugurazione, una delle prime organizzazioni in Europa a concentrarsi su bambini e adolescenti. Noto come “ospedalino”, in sostanza tenne a battesimo la pediatria. Vi hanno lavorato diversi medici oggi considerati luminari del settore. Nel 1995 ottenne il riconoscimento di ospedale di alta specializzazione e nel 2007 completò il trasferimento nella sede di villa Ognissanti, sulle colline. Una realtà “non solo avanzata ma rispettosa dell’ambiente in cui è inserita, attorniata da un parco secolare e realizzata con materiali caldi e naturali”. Ora è un punto di riferimento italiano ed internazionale per la cura, la ricerca e l’assistenza, tenendo fede “a quell’atto altruistico da cui tutto ha avuto inizio in quel lontano 1891”.