“Giornate da bestie”. Così le definì nell’ultima lettera del 12 aprile 1944. Il riferimento erano quei momenti di fuga dai bombardamenti alleati verso rifugi scavati nella montagna nei dintorni di San Gimignano (Siena), dove una parte della famiglia era da tempo sfollata dopo aver abbandonato Livorno. E furono “giornate da bestie” anche le successive: videro il passaggio del fronte con genitori, zii e cugini in tenera età nascosti in una profonda cantina di una villa.
È il quadro dipinto dal figlio della mittente, Marco Agretti, che ha curato il libro “Cara Gina, caro Piero”. Prodotto da Europa edizioni (15,90 euro, versione elettronica 5,49), in 266 pagine racconta -attraverso oltre cinquecento missive- il dramma vissuto tra il giugno 1940 ed il luglio 1944. Un dramma inizialmente poco percepito ma divenuto angosciante con il maggio 1943.
Le testimonianze postali sono state scoperte dopo la morte della signora, avvenuta due anni fa. “Le ho lette e ho raccolto le parti più significative e drammatiche” nel volume. Volume che sarà presentato domani alle ore 17.30 presso la libreria Feltrinelli di Livorno, in via Di Franco 12.