Il 29 maggio? È stata la “Giornata internazionale delle Forze di pace delle Nazioni Unite”. Lo ricorda la congiunta fotografica a due, emessa proprio ieri. Si tratta di un 68 centesimi simbolico dell’Austria su cui ha operato Anita Kern e di sei francobolli della medesima Onu, impaginati grazie a Sergio Baradat. Questi i tagli (ed i soggetti): 0,47 dollari (lo scatto venne effettuato a Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, il 23 giugno 2006) e 1,15 (Mogadiscio, Somalia, 4 aprile 2015); 1,00 franco (Tavar Tulgoi, Mongolia, 26 luglio 2009) e 1,50 (Zam zam camp, Darfur del Nord, Sudan, 26 giugno 2014); 0,68 euro (Abu Shouk, Darfur, Sudan, 5 agosto 2012) e 0,80 (Bogoro, Repubblica Democratica del Congo, 12 ottobre 2006).
La celebrazione per i “caschi blu” è stata istituita nel 2002 dal palazzo di Vetro per rendere omaggio a tutti gli uomini e le donne che prestano servizio nelle operazioni di mantenimento della pace, per il loro elevato livello di professionalità, dedizione e coraggio, ed in onore di coloro che, per tali attività, hanno perso la vita.
La data ha un preciso significato: è il giorno in cui, nel 1948, in Palestina cominciò ad operare l’Organizzazione delle Nazioni Unite per la supervisione della tregua (United Nations truce supervision organization, Untso), ossia la prima missione specifica. Da allora, migliaia di operatori civili e militari sono stati sacrificati per atti di violenza, incidenti o malattie.
Accanto a cerimonie solenni, discorsi e corone di fiori, viene consegnata, agli eredi dei caduti in servizio durante l’anno precedente, la medaglia intitolata al segretario generale onusiano Dag Hammarskjöld, morto nel 1961 durante un incarico ufficiale. Dal canto suo, il personale collocato nel “teatro” sfrutta la ricorrenza per rafforzare i legami con le popolazioni locali proponendo eventi sportivi, visite a scuole ed orfanatrofi, competizioni artistiche e di scrittura, mostre fotografiche, attività di pulizia del territorio, piantumazione di alberi, concerti, conferenze e laboratori.