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editor Fabio Bonacina

27145 news from 8/3/2003

Filatelia protagonista nella casa circondariale di Milano Opera. Questo pomeriggio, alla presenza dell’arcivescovo, è stata inaugurata la nuova mostra, che proseguirà fino al 10 ottobre

Matteo Nicolò Boe spiega la mostra all’arcivescovo Angelo Scola
Matteo Nicolò Boe spiega la mostra all’arcivescovo Angelo Scola

“In carcere c’è tanto tempo ed è meglio riempirlo”. Naturalmente, seguire il progetto dedicato alla filatelia e realizzarlo in questi anni “non è stato solo un gioco, siamo alla quarta collezione”. Sono alcuni dei concetti espressi questo pomeriggio da Matteo Nicolò Boe, fra le persone che hanno seguito l’esperienza condotta dal giornalista Danilo Bogoni. Suo è, ad esempio, uno dei francobolli da 95 centesimi che il Bel Paese ha emesso il 24 ottobre scorso per la “Giornata della filatelia”. Egli è fra gli artefici della mostra ospitata nel penitenziario di Milano Opera, raggiunta dall’arcivescovo Angelo Scola, che ha apprezzato “l’espressione creativa, il gusto, le descrizioni” del lavoro, montato nelle vetrine fino al 10 ottobre (informazioni: danilo.bogoni@gmail.com). Il percorso s’intitola “Vangelo filatelico” ed è firmato dal Gruppo filatelia attivo all’interno della sezione di alta sicurezza (gli altri membri sono Antonio Albanese, Vito Baglio, Luigi Di Martino, Nicola Mocerino e Diego Rosmini).

Per realizzarlo hanno impiegato i francobolli di una raccolta donata a papa Francesco che, a sua volta, l’ha fatta avere ai reclusi. “Potevamo anche venderla” ed impiegare i soldi per qualche attività, ha ammesso il capo dell’Ufficio filatelico e numismatico vaticano, Mauro Olivieri. “Ma abbiamo preferito regalarla per questa esperienza. La immaginiamo come una barca, che così ha continuato il suo percorso e magari, una parte, potrà essere esposta alla prossima «Milanofil»”. Nel contesto è stata presentata la carta valore da 95 centesimi che il Vaticano -era il 13 settembre- ha dedicato all’opera di misericordia riguardante appunto chi è in prigione. Presente anche l’autrice, Orietta Rossi, che nell’immagine ha sottolineato la necessità di prestare attenzione verso l’altro.

Per Poste italiane hanno partecipato la presidente Luisa Todini ed il responsabile per la filatelia Pietro La Bruna. La rappresentante ha confermato che il protocollo alla base del progetto “Filatelia nelle carceri” verrà rinnovato “a breve”. Per ora sono diciassette gli istituti coinvolti, “ma cercheremo di portarlo in tutta Italia”, sapendo che “la conoscenza è l’unica cosa che nessuno ci può togliere”. La Bruna, invece, ha voluto ricordare la “grande sensibilità” mostrata dal ministero allo Sviluppo economico e dal presidente della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle cartevalori postali, Angelo di Stasi, nel momento in cui si è deciso -un anno fa- di utilizzare il disegno realizzato da un recluso per il dentello. In rappresentanza del Mise è intervenuto lo stesso di Stasi: ha sottolineato il cuore e la delicatezza dei presenti. Al medesimo tempo rammentando di come l’impiego di francobolli a scopi collezionistici rappresenti una parte importante ma non decisiva. Nonostante tutto, servono ancora per il servizio postale: si stima che solo nel 2017 ne verranno stampati 230 milioni.

Due gli annulli realizzati per l’occasione: uno del Vaticano e l’altro dell’Italia; entrambi i bozzetti sono stati ideati da Boe. Sono collegati ad altrettante cartoline, il cui ricavato dalla vendita sarà devoluto in favore delle popolazioni terremotate.

Un momento dell’incontro e, sotto, la delegazione di Poste italiane pronta per annullare le cartoline
Un momento dell’incontro e, sotto, la delegazione di Poste italiane pronta per annullare le cartoline



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