Si chiama Gianni Sinni ed è appena arrivato nel comitato tecnico artistico (Cta) che fa capo all’Ufficio filatelico e numismatico di San Marino. Dove rimarrà per tre anni con l’incarico di presiederlo (gli altri membri sono Andrea Albertini e Federica Merlini Francioni).
È presidente e direttore creativo dello studio Lcd, che ha fondato nel 1983 a Firenze; si occupa di progetti intermediali sul web, a stampa e in video, puntando in particolare alla sperimentazione ed all’analisi attraverso le nuove tecnologie applicate al visual design. Ma è anche ricercatore e vicedirettore al corso di laurea magistrale in Design presso l’Università della Repubblica di San Marino, dove insegna Comunicazione visiva e Hybrid media design. Recentemente ha progettato il nuovo sito del Governo italiano ed è membro del comitato d’indirizzo attivo, presso la Presidenza del Consiglio, nelle linee guida di design per il web della Pubblica amministrazione.
“Penso -esordisce in questa intervista- di poter assicurare, ai sempre attenti e appassionati collezionisti, che continueranno a trovare nelle produzioni dell’Ufficio filatelico e numismatico di San Marino un’altissima qualità nella scelta delle tematiche, nel design e nella cura della stampa. Naturalmente non mancheranno delle sorprese”.
Perché San Marino? “L’interesse non deriva dalla dimensione delle realtà con cui collaboro, ma dalla capacità di queste di perseguire progetti interessanti e innovativi che possano essere stimolanti”. Da tale punto di vista, l’Ufn “rappresenta una realtà estremamente dinamica”; “è stata in grado di coniugare quello che è il retaggio storico della produzione filatelica e numismatica con una ricerca verso percorsi più contemporanei. Una caratteristica che non è per niente scontata nel panorama della produzione di settore internazionale”.
Da diversi anni insegna all’Università di San Marino. Crede che essa possa collaborare? E in che modo? “Si tratta di una collaborazione già attiva da tempo, a cominciare dal lavoro svolto dal mio predecessore, Omar Vulpinari”. “Il rapporto con l’Università, e in particolare con il corso di laurea in Design, direi sia assolutamente naturale. Si pensi soltanto a come il progetto nel piccolo formato del francobollo o della moneta diventi una sfida allettante per ogni studente che voglia misurarsi con una delle caratteristiche più significative del design della comunicazione: la sintesi visiva, ovvero la capacità di riuscire a esprimere con pochi tratti tematiche anche complesse”.