Rivelato oggi il programma delle emissioni che il Vaticano ha fissato per il 2017 e la prima osservazione è facile: all’Ufficio filatelico e numismatico piace la storia, poiché pressoché tutte le voci (complessivamente venti) recuperano degli anniversari. Anniversari tondi, al contrario di quanto sta facendo l’Italia da un po’ di tempo a questa parte. Non è un caso se vengono citate figure, l’educatore Lorenzo Milani (la Scuola di Barbiana) nel mezzo secolo trascorso dalla morte o la patrona dei migranti Francesca Saverio Cabrini nel centenario della scomparsa, che il Bel Paese ha commemorato tra il 2015 ed il 2016.
Naturalmente, le citazioni vertono su persone evidenziatesi per l’impegno religioso, come i santi Pietro e Paolo (nel 1950° anniversario del martirio) e Francesco di Sales (quattrocentocinquantesimo della nascita, illustre peraltro ricordato nel maggio scorso come protettore dei giornalisti) o i papi Alessandro VII (trecentocinquantesimo della morte), Paolo VI (nel cinquantesimo della lettera enciclica “Populorum progressio”), Benedetto XVI (nel novantesimo della nascita), Francesco (nel lustro dall’elezione e per i viaggi compiuti lungo il 2016). Si aggiungono l’architetto Francesco Borromini (ancora un trecentocinquantesimo della dipartita) ed il direttore della Cappella musicale pontificia cardinale Domenico Bartolucci (centenario della nascita).
Oltre alla già nota Riforma protestante (nel quinto secolo), verranno celebrati l’Istituto dei fratelli maristi delle scuole (nel duecentesimo della fondazione), Fatima (nel centenario delle apparizioni), la Diocesi di Samogizia (nel seicentesimo). Quest’ultima risulterà un’emissione congiunta con la Lituania, mentre il Natale lo sarà -riprendendo un approccio trascurato per un paio di stagioni- con Monaco.
Si sommano i richiami inerenti Pasqua, PostEurop (soggetto: i castelli) ed interofili (aerogramma, busta, cartoline).
Silenzio assoluto su date di emissione e nominali.