Non solo al Nord. Anche in altre aree i sindacati criticano la gestione dei colli spediti dai grandi attori del commercio elettronico. Accade, ad esempio, alla Uil poste Toscana. Secondo il segretario generale dell’organizzazione, Renzo Nardi, “una delle commesse più importanti per Poste italiane rischia di diventare un boomerang di proporzioni gigantesche. Peccato che in questo caso i primi a essere danneggiati saranno i lavoratori”. Il riferimento specifico è al “promopacco plus”, concordato con Amazon, ed a come viene lavorato al centro meccanizzato di Sesto Fiorentino (Firenze). “C’è una gestione totalmente inadeguata rispetto alla reale mole di lavoro. E naturalmente l’azienda fa ricadere tutto sulle spalle dei lavoratori e, di conseguenza, dei cittadini che si trovano a dover affrontare notevoli disagi. Una situazione inaccettabile”, che sarebbe dettata da più cause: le strutture per lo smistamento di tali oggetti appaiono inadeguate, le apparecchiature funzionano male, il recapito manca di addetti, gli impegni risultano aumentati “in modo pesante” sia per quanti operano nell’impianto, sia per chi consegna.
Pacchi: così non va
21 Dic 2016 17:57 - NEWS FROM ITALY
Lo sostiene, riferendosi al centro meccanizzato di Sesto Fiorentino (Firenze), il segretario generale di Uil poste, Renzo Nardi. Il problema riguarderebbe gli influssi indotti dal commercio elettronico