La razionalizzazione di Poste italiane prevista da febbraio? Riguarderebbe 2.632 centri, che si vedrebbero -fra l’altro- tagliato il recapito dai cinque giorni a settimana (spesso solo teorici, come dimostrano numerosi frangenti) alla frequenza quindicinale secondo lo schema lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì. Ad annunciarlo non è pubblicamente la società diretta da Francesco Caio, ma la sede piemontese dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani. La cifra proverebbe dalla riunione svoltasi al ministero per gli Affari regionali e le autonomie, presenti l’operatore e le associazioni degli Enti locali. L’Uncem, che ritiene tale decisione “inaccettabile e molto dannosa”, ha sollecitato il dicastero -rappresentato da Enrico Costa- a far rispettare la risoluzione del Parlamento Europeo che impone la consegna per cinque giorni settimanali. Inoltre, ha evidenziato come, visti gli utili di Poste pari a 565 milioni nel primo semestre 2016, non siano giustificati gli ulteriori tagli. Le richieste del sodalizio -peraltro note da tempo- sono: attivare sportelli automatici per prelievi e versamenti, nuovi servizi, la tesoreria per Comuni ed Unioni. Senza trascurare un adeguato trattamento per quotidiani e periodici.
Razionalizzazione/1 La scure su 2.632 centri
24 Dic 2016 00:45 - NEWS FROM ITALY
L’ha confermato Poste italiane in un incontro con le associazioni specializzate. A rivelarlo, l’Unione nazionale comuni comunità enti montani