Decisamente più complessa rispetto all’Umbria: è la situazione, letta attraverso la rete di Poste italiane, registrata nei territori delle Marche colpiti dalle ripetute scariche di terremoto. In provincia di Ancona gli uffici inagibili risultano due. Si trovano ad Albacina (frazione di Fabriano) e Castellaro; il secondo è appoggiato su Serra San Quirico. Più articolato il contesto per quel che concerne Ascoli Piceno. Ad Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Castel di Lama Piattoni (Castel di Lama), Montegallo e Monteprandone sono attivi i container, più funzionali -specie in questa stagione- rispetto agli uffici su ruote. Cossignano dovrebbe riaprire presto, mentre per Villa Pigna, dove vi è ancora il furgone, si attende il prefabbricato. A Fermo l’attenzione degli specialisti si è fissata su Piane di Falerone (Falerone) e Smerillo; in entrambe le località è operativo il container. Ultima provincia da considerare è Macerata; mostra la situazione più articolata. Acquacanina, Castelraimondo, Fiastra, Fiordimonte, Mogliano, Monte Cavallo, Morrovalle, Muccia, Penna San Giovanni, Pieve Torina, San Ginesio e Visso hanno i prefabbricati. Quello di Camerino si trova ora in zona dichiarata pericolosa, per cui andrà spostato; l’utenza si deve rivolgere al Camerino 1. Pure a Castelsantangelo sul Nera ed a Pievebovigliana si aspetta una sede fissa; nel frattempo vi è quella su ruote, lo stesso di Ussita. A Frontale è previsto il container. Le condizioni su Fiegni (Fiastra) e Mergnano San Savino (Camerino) sono da determinare ancora. Quanto a Bolognola, Ripe San Genesio e Sant’Angelo in Pontano, i presìdi originari hanno riaperto.
Marche, circostanze ancora complesse
02 Feb 2017 10:44 - NEWS FROM ITALY
I centri colpiti dalle scariche di terremoto provincia per provincia. Dove sono arrivati i container, dove operano i furgoni, dove gli uffici originari hanno riaperto