Per quel che se ne sa ora, a proposito delle celebrazioni postali riguardanti il mezzo millennio della Riforma, è l’Ungheria ad aver varato la serie più generosa. Scelta non casuale, se si pensa alla fase temporale in cui il credo protestante divenne fra i vettori utili per opporsi alla casata dominante, quella, straniera e cattolica, degli Asburgo. La serie ha debuttato ieri, articolata in due francobolli autoadesivi ed un foglietto che portano la firma di Imre Benedek. Il taglio più economico, da 290 fiorini, mostra la statua di Gáspár Károli (circa 1530-1591), considerato il primo a tradurre la Bibbia nella lingua magiara; si aggiungono una macchina da stampa dell’epoca ed il volume aperto. Il 445 raffigura una fra le maggiori istituzioni educative specializzate, il Collegio riformato di Debrecen, risalente al 1802, con lo stemma della collegata Chiesa locale. Quanto al blocco, nominale da 800 unità, sullo sfondo propone un manoscritto di Martin Lutero conservato agli Archivi nazionali evangelici, un dettaglio del tempio presente nel castello tedesco di Wittenberg, il logo che rammenta il giro di boa. Nella carta valore ecco l’emblema dello stesso personaggio ed un’incisione ottocentesca del momento in cui -secondo tradizione- egli affisse le 95 tesi. Le cartevalori sono caratterizzate dai cinque “sola”, ossia dalle formule sintetiche che in latino riassumono il pensiero: “sola gratia”, “sola fide”, “solus Christus”, “sola scriptura”, “soli Deo gloria”.
L’Ungheria “nazionalizza” la Riforma
21 Apr 2017 10:12 - FROM ABROAD
I due francobolli ed il foglietto emessi ieri cercano di ambientare i fatti emersi cinque secoli fa alla situazione locale. Nel blocco, comunque, ecco Martin Lutero con le sue 95 tesi