Cinque reperti del VI secolo dopo Cristo, uno per francobollo, conservati in tre città. È la scelta effettuata dalle Poste melitensi per il nuovo approfondimento riguardante il percorso “La scultura nell’arte”.
Propongono il particolare di un dittico con il console Areobindus (figura nello 0,15 euro, un taglio integrativo), la valva con figura di imperatrice (0,95, equivalente ad un primo porto per l’Italia), il dettaglio della placca centrale relativa al dittico Barberini (1,00, primo scaglione per l’Europa ed il Mediterraneo), il capitello con racemi di foglie, figure di animali e croce dorata (2,55, secondo per l’Italia), la figura di san Giovanni Battista presente nella formella della cattedra vescovile appartenuta a Massimiano (2,85, terzo). Andando in ordine, i reperti si trovano al Musée national du Moyen Âge (Cluny) di Parigi, al Museo nazionale del bargello di Firenze, al Louvre ancora nella capitale francese, alla Basilica di san Vitale ed al Museo arcivescovile di Ravenna
Ogni esemplare è raccolto in fogli da nove e tirato per seimila volte. Oggi il debutto.