Settantacinquemila mobilitati durante la Prima guerra mondiale, quattromila dei quali morti. Nella loro aridità, queste cifre mostrano che, come l’insieme del corpo sociale, i postini hanno contribuito allo sforzo bellico ed al sacrificio nazionale. Ad annotare tali concetti è stato il presidente e direttore generale del gruppo La poste, Philippe Wahl. Il quale ha aggiunto altri dati, come quelli del traffico quotidiano di allora, pari a 4 milioni di lettere, 320mila pacchi, 70mila giornali. Aprono il saggio, scritto in francese, dello specialista Laurent Albaret intitolato “La Poste pendant la Première guerre mondiale”. Edito dalla Yvert & Tellier, conta 148 pagine con immagini anche a colori ed oltralpe viene 19,90 euro. I testi, ma soprattutto le illustrazioni (buste, cartoline, francobolli di ieri e di oggi, fotografie, stampati ed altro), raccontano il servizio e i suoi adattamenti in quei terribili anni. Si parla, ad esempio, di mobilitazione, riforme organizzative interne, ruolo della donna, scrivere e leggere al fronte, censura, attività per raccogliere fondi in favore di vedove, orfani e mutilati, prigionieri, propaganda, ricostruzione... Un approfondimento è riservato al concorso per l’ipotizzata carta valore della vittoria, peraltro mai emessa.
Grande guerra/2 Quei cinque anni visti in posta
08 Giu 2017 10:18 - BOOKS AND CATALOGUES
Il servizio durante il Primo conflitto mondiale. È il libro che la Yvert & Tellier dedica, nel centenario, al drammatico periodo