“Rinnovare la memoria per costruire il futuro”: è lo slogan adottato a Fusine (Sondrio), che in questi giorni sta ricordando l’alluvione del luglio 1987. La sciagura riguardò la Valtellina nel suo complesso: intense piogge provocarono smottamenti, piene, distruzioni e cinquantatré morti. Non bastò, poiché i detriti della frana in val Pola bloccarono l’Adda formando un bacino d’acqua che incombeva pericolosamente su tutta l’area sottostante. Da qui la famosa tracimazione controllata, decisa in un contesto politico delicato che, fra l’altro, registrò il cambio del ministro per il Coordinamento della protezione civile, da Giuseppe Zamberletti a Remo Gaspari. Tra le attuali iniziative adottate nel paese montano, una mostra fotografica. Si aggiunge l’annullo, richiesto da Associazione sportiva dilettantistica Valtellina Futsal e Circolo filatelico Morbegno. Verrà impiegato domani dalle ore 10 alle 16 presso il municipio, in piazza Vittorio Emanuele 20.
La tracimazione di trent’anni fa
14 Lug 2017 17:41 - NEWS FROM ITALY
Dopo l’alluvione e le frane in Valtellina, fu la scelta per rendere inoffensivo il bacino formato dall’Adda. Domani l’annullo a Fusine