Meno funereo dell’analogo soggetto firmato dall’Italia il 7 luglio 2016. Il 95 centesimi di allora la ricorda nel settantesimo anniversario dalla canonizzazione; quello attuale, annunciato dal Vaticano ed in arrivo il prossimo 7 settembre, la cita nel centenario della morte. È il nuovo omaggio postale dedicato a santa Francesca Saverio Cabrini, organizzato in fogli da dieci con una tiratura massima di centoventimila esemplari.
L’immagine scelta per la carta valore è opera di Marina Richteróva. Ha riprodotto la protagonista con una lampada ad olio accesa tra le mani; da notare la forma: ricorda l’imbarcazione degli immigrati, di cui è patrona dal 1950. La fiamma -viene spiegato- “è simbolo di speranza per il viaggiatore e santa Francesca è come un faro” che illumina il percorso verso mete ignote.
Fondatrice dell’Istituto delle missionarie del sacro cuore di Gesù, la sua opera si ispirava a san Francesco Saverio e come lui sognava un giorno di salpare per la Cina. Invece -era il 1889- raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli italiani che in quegli anni si spostavano a milioni oltre l’oceano. La sua santità “non è fatta di rivelazioni mistiche ma di una vita passata a «lavorare, sudare, faticare per Dio, per la sua gloria, per farlo conoscere ed amare»”. Nel 1898 Leone XIII affermò: “È una santa vera, ma così vicina a noi che diventa la testimone della santità possibile a tutti”. Negli Usa estese la sua missione agli orfani ed agli ammalati costruendo case, scuole ed un grande ospedale a New York. Passò poi a Chicago ed in California, raggiungendo in seguito il Sud America, sino all’Argentina.