In uno degli ingressi esterni rimane ancora l’indicazione “Poste telecomunicazioni” e poco lontano ecco le vecchie buche per l’inserimento delle corrispondenze, ovviamente non più operative. Sono due tracce evidenti del recente passato, quando il palazzo, fino al 2010, accoglieva le Poste centrali di Venezia.
Ora -i lettori di “Vaccari news” lo sanno- l’immobile, situato a pochissimi metri dal ponte di Rialto, ospita un centro commerciale di lusso, orientato soprattutto verso i turisti orientali.
La scelta è spiegata dalla sede, che fa capo al gruppo di Hong Kong Duty free shoppers. Il complesso -ecco l’approfondimento- ha attraversato secoli di trasformazioni e adattamenti; dalla sua funzione mercantile originale “è divenuto un punto doganale durante il XVIII secolo e l’ufficio postale nel Novecento. Nel 1938, a causa del grave deterioramento, ha attraversato un’intensa fase di consolidamento e venne ricostruito quasi interamente”.
Il recente piano di ristrutturazione, dovuto allo studio Oma dell’architetto Rem Koolhaas, “consiste in una serie di interventi specifici che sostengono il nuovo programma commerciale e definiscono una sequenza di spazi pubblici aperti alla città. Ognuno cerca di rivelare la vera sostanza dell’edificio e gli strati della sua storia. Seguendo questo principio, l’intenzione di Oma era preservare la maggior parte delle caratteristiche originali e degli spazi nella loro impostazione ed organizzazione. Gli ingressi postali, per esempio, sono stati mantenuti e sono ancora utilizzati come accessi, insieme ai due nuovi. Ciò accade anche nella «sala dei telegrafi» e nel «salone vaglia e risparmi», dove le finiture e la struttura interne sono state salvaguardate nel loro stato costitutivo” ed ora servono per ospitare parte dei negozi.