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editor Fabio Bonacina

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Di Emanuele Gabbini, il libro s’intitola “Pacchi postali”; tratta il servizio dagli esordi, quindi dal 1881, alla Prima guerra mondiale, cioè al 1914. Associando le fonti ufficiali al materiale trovato

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Dal 1881 al 1914
Dal 1881 al 1914

“Sull’argomento non esistono pubblicazioni e quello che è stato scritto è frammentario e si è dimostrato non sempre corretto”. Così il presidente dell’Associazione italiana collezionisti posta militare e storia postale, Piero Macrelli, introduce il libro che la stessa ha edito. Firmato da Emanuele Gabbini, s’intitola “Pacchi postali”, supporto oggi tornato prepotentemente in cronaca per via del commercio elettronico.

L’autore “ha voluto fare uno studio sul servizio basandosi su tutte le fonti legislative e normative dei primi trentacinque anni” (1881-1914), raccogliendo, analizzando, sintetizzando “una mole enorme di documenti ufficiali: circa 10.000 pagine!”. Tempo impiegato: quasi tre anni, ma dietro -lo ammette il diretto interessato- vi è la sua collezione, nata un quarto di secolo fa. Quindi, da una parte le norme (nel cui ambito svolgono un ruolo importante le tariffe, soprattutto quelle per l’estero), dall’altra la prestazione alla resa dei fatti. Ed è proprio leggendo i “bullettini di spedizione” che essa riprende la sua umanità, scoprendo ad esempio l’enorme varietà di materiali inviati: dai biscottini al cacio, dalla biancheria alle bambole, dalle posate ai vetri.

Tra i capitoli, uno è dedicato alle considerazioni filateliche, volte anche a chiarire determinati quesiti emersi nell’ambiente collezionistico (fra cui le affrancature miste con Umberto I e Vittorio Emanuele III), un altro comprende l’elenco (sviluppato su 53 delle 208 pagine di formato “A4”) dei paragrafi in cui i “Bollettini postali” citano il settore.

Il volume è in vendita a 40,00 euro.

Uno dei reperti mostrati: propone affrancature sia di Umberto I che di Vittorio Emanuele. L’8 ottobre 1901 accompagnava un pacco spedito da Napoli a Saint-Denis (Réunion) contenente sveglie con suoneria in metallo
Uno dei reperti mostrati: propone affrancature sia di Umberto I che di Vittorio Emanuele. L’8 ottobre 1901 accompagnava un pacco spedito da Napoli a Saint-Denis (Réunion) contenente sveglie con suoneria in metallo



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