Mistral air, la compagnia aerea di Poste italiane, è in crisi e si parla di licenziamenti per diciannove comandanti. Nel frattempo, l’azienda continuerebbe ad affidare attività di volo a compagnie straniere. Invece di creare occupazione -annota il rappresentante dell’Associazione nazionale piloti Marco Veneziani- “finora ha prodotto solo esuberi di piloti, assistenti di volo e personale di terra, dilapidando una flotta di sei Boeing 737, che coprivano una buona parte del settore charter, cargo e servizio postale di Stato”.
Per questo oggi i piloti effettuano uno sciopero virtuale, proclamato dalla stessa Anp. Di fatto, si mantiene l’impegno contrattuale, ma il lavoratore non percepisce il relativo compenso. Il datore deve versare, oltre alla somma trattenuta, un contribuito equivalente ad una volta e mezza l’ammontare degli emolumenti ad una finalità sociale. Per la precisione, il denaro finirà alla Fondazione Bambino Gesù per sostenere l’accoglienza e la cura di un piccolo sprovvisto di qualsiasi copertura economica presso l’ospedale pediatrico collegato.
Dall’azienda -almeno per ora- solo la raccomandazione ai passeggeri di controllare la situazione del loro volo prima di recarsi in aeroporto.