Passano gli anni, e Francesco Tasso non invecchia. Anzi, ringiovanisce… Se nel francobollo italiano del 23 ottobre 1982 (ma non è il solo) viene indicato come anno di nascita il 1450, nel 95 centesimi emesso oggi lo stesso elemento è stato posticipato al 1459. Un errore? No, un aggiornamento nelle ricerche, illustrato a Cornello (Camerata Cornello, Bergamo) questa mattina davanti alla casa natale del protagonista. A spiegarlo, il responsabile dei servizi culturali operativo al Museo dei Tasso e della storia postale, Tarcisio Bottani. Indagini hanno evidenziato che una copia del ritratto, quest’ultimo per combinazione impiegato proprio nel dentello di trentacinque anni fa, porta delle notizie utili: dice, insomma, che nel 1514 il personaggio aveva cinquantacinque anni. Un altro dettaglio interessante è che, nel nuovo esemplare, c’è la mano di Leonardo da Vinci. È ispirata ad una sua mappa, databile attorno al 1510, lo schema della val Brembana che fa da sfondo al profilo. Quest’ultimo -ma si sapeva- è stato ripreso da un arazzo conservato a Bruxelles; s’intitola “La leggenda di Notre-Dame du Sablon”.
A far gli onori di casa, il sindaco, un emozionato Gianfranco Lazzarini. “È una giornata importante per Cornello”, ha detto, “anche per via dei rapporti instaurati con il ministero allo Sviluppo economico e Poste italiane. Siamo stati un pochino insistenti ma, senza la volontà del sottosegretario Antonello Giacomelli, non saremmo riusciti ad organizzare la manifestazione”. Poi ha rammentato le relazioni con vari interlocutori: l’ultimo ad aggiungersi è stato il sodalizio culturale “Nel nome dei Tasso”, però ha voluto ricordare l’Associazione per lo studio della storia postale ed il Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa.
Il primo cittadino -ha commentato la responsabile della filiale Bergamo 2, Maria Teresa Lillio- “ha voluto tantissimo questa occasione, questa prestigiosa presentazione”. Riguarda un personaggio “che ha avuto un ruolo fondamentale nelle comunicazione, un antesignano. La sua rete ha reso possibile promuovere l’economia con lo scambio delle informazioni”.
La cerimonia -ha aggiunto il direttore del Museo, Adriano Cattani- “intende ricordare un uomo molto importante. Perché un francobollo? Non ha solo una funzione postale (cioè dimostrare di aver pagato la tassa di spedizione), ma ha assunto anche una funzione importante per promuovere personaggi, prodotti. Il francobollo dà informazioni e non è una cosa da poco”.
“Lazzarini -è il pensiero del conservatore del Museo, Paolo Fabrizio- ha concretizzato un sogno di quindici anni”, da quando cioè è stata avviata la collaborazione con l’Associazione per lo studio della storia postale. Nel tempo si sono annotate tante donazioni, che dimostrano il ruolo assunto dalla struttura.
Ulteriori aspetti da approfondire -è stata la proposta della curatrice del Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, Chiara Simon- potrebbero giungere dal castello di Duino, che fa capo alla famiglia dei Thurn und Taxis.