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editor Fabio Bonacina

27221 news from 8/3/2003

Analizzando gli ultimi bilanci, il Garante evidenzia un arretramento del primo operatore se paragonato agli altri, ma resta predominante. Tra i corrieri si evidenzia Bartolini

Lo studio è del Garante
Lo studio è del Garante

Dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la terza edizione del focus sui bilanci delle imprese attive nei settori seguiti dallo stesso Garante (vi sono anche le telecomunicazioni). Presenta i risultati di un’analisi riguardante il periodo 2012-2016 ed effettuata sui principali operatori di settore; sono Asendia, Bartolini, Citypost, Dhl express Italy, Fulmine group, Gls Italy, Hermes Italy, Mail express, Nexive, Poste italiane, Postel, Rotomail Italia, Sda courier express, Selecta, Swiss post solutions, Tnt global express, United parcel service Italia.

Il rapporto punta a diversi aspetti specifici, come i ricavi complessivi, considerando insieme servizi postali e corriere espresso: dopo la diminuzione fatta registrare dal 2012 al 2014, sono tornati a crescere, raggiungendo a fine periodo un valore simile a quello iniziale. Però -annota l’Agcom- si modifica sostanzialmente la loro distribuzione tra le aziende: quelli di Poste italiane calano del 19,8% e rappresentano oggi il 39,5% del totale (rispetto al 49,4% del 2012), mentre per le restanti realtà (in gran parte corrieri espresso) lievitano del 20% (+5,8% nel solo 2016).

Ancora, la società oggi diretta da Matteo Del Fante resta il primo operatore del settore postale, con una quota di mercato superiore all’85% nel 2016; seguono Postel (appartenente allo stesso gruppo) e Nexive, con fette pari a circa il 6%. Delle altre imprese considerate, che pure nell’insieme guadagnano qualcosa, nessuna ha una presenza superiore all’1%.

Quanto ai corriere espresso, il comparto si caratterizzata per una maggiore competizione; ciò è desumibile anche dall’esistenza di cinque marchi con una quota maggiore al 10%: sono Bartolini, Dhl, Ups, Tnt, Sda. Nel 2016 i ricavi di Bartolini rappresentano oltre il 30% delle risorse totali (però -sottolinea il Garante- “non sono marginali gli introiti derivanti da altre attività collaterali”). Tnt perde il 3,5%, Dhl e Ups, complessivamente, crescono dell’1,8%.

La ripartizione dei ricavi complessivi 2016 rispetto al 2012 in percentuale (fonte: Agcom)
La ripartizione dei ricavi complessivi 2016 rispetto al 2012 in percentuale (fonte: Agcom)



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