Numero speciale per il “Bollettino prefilatelico e storico postale”, che ha raggiunto i quarant’anni. Un periodo che il presidente Paolo Fabrizio del sodalizio sostenitore, l’Associazione per lo studio della storia postale, considera “pieno di iniziative, di eventi e di stimoli culturali”. Sempre più -annota- “si è andata estendendo la capacità di produrre testi a livello internazionale con la funzione non solo di divertire, incuriosire e intrattenere il grande pubblico dei filatelisti, ma anche di approfondire tematiche scientifiche, di portare a nuove conoscenze, di dare nuova luce e possibilità di studio su fenomeni sociali e politici che costituiscono l’impalcatura delle nostre ricerche”. Dal punto di vista culturale, “i lettori hanno avuto e spero avranno anche in futuro la possibilità di gustare il campionario di tutto il vasto mondo della storia postale”.
“Per le riviste non prodotte da aziende professionali e dirette e organizzate sempre dalla stessa persona, in Italia è senz’altro un record”, aggiunge il presidente della Federazione fra le società filateliche italiane, Piero Macrelli, alludendo al direttore responsabile, Adriano Cattani.
Ed è lo stesso Cattani ad aprire il numero delle celebrazioni, il 196°, con un contributo intitolato “La Posta… perché?”, segnalando come essa non sia solo invio di notizie. Gli altri lavori compresi nelle 68 pagine con illustrazioni a colori sono di Paolo Fabrizio (riguarda il servizio a Treviso nel 1866), Pietro Giribone (la tratta del Moncenisio), Massimiliano Pezzi (una corrispondenza tra Palermo e Costantinopoli), Umberto Del Bianco (le linee marittime verso la Grecia), Massimo Moritsch (i flussi tra Pontificio e Parma), i controlli a Londra sulla corrispondenza di Giuseppe Mazzini (Federico Borromeo d’Adda).
La pubblicazione, a periodicità bimestrale, è riservata ai soci (quota annua: 40,00 euro).