Anche nel 2016 il gruppo Poste italiane ha registrato eventi negativi. Si scoprono nel dettaglio grazie alla relazione della Corte dei conti (news precedente). Vengono seguiti dalla funzione tutela aziendale, impegnata -si legge nel rapporto- “a svolgere la propria azione nella prevenzione, mitigazione e contrasto alle minacce per la sicurezza”. I dati rilevati evidenziano, rispetto al 2015, un aumento delle rapine (318 contro 293), una diminuzione dei furti (17 in luogo di 33) ed una crescita, giudicata significativa, degli attacchi ai postamat, effettuati con l’utilizzo di mezzi da scasso o esplosivi (98 invece di 38). Il danno economico si aggira sugli 8 milioni di euro (erano 6,1 dodici mesi prima) ed è condizionato soprattutto dall’attenzione verso i dispositivi automatici. Decisamente aumentati gli oneri per frode, passati da 8,2 a 14,2 milioni (+73%). Parte del fenomeno ha responsabilità interne, tanto è vero che sono stati forniti i presupposti per il recupero di 11,4 milioni (+72%). Infine -annotano i magistrati contabili- va dato atto all’operatore delle attività avviate dopo i terremoti del 24 agosto 2016. In tale ambito, a fronte dei tre distinti eventi sismici che hanno colpito le strutture aziendali presenti nelle regioni Lazio, Marche ed Umbria (100 uffici di cui 33 inagibili), il rapporto con la Protezione civile ha consentito di collocare sedi mobili e riprendere le attività entro le quarantotto ore successive alla prima scossa.
Corte dei conti/2 Cresciuti gli attacchi
30 Dic 2017 09:45 - NEWS FROM ITALY
Secondo i dati presentati da Poste, lungo il 2016 sono aumentati le rapine e gli attacchi agli atm. Scesi, invece, i furti. Le frodi interne. Sottolineati gli interventi dopo i terremoti