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È il momento del pane
01 Gen 2018 18:43 - FROM ABROAD
La Germania, che già ha annunciato il programma del 2019 (sic!), pronta al primo gruppo di emissioni. Arriverà domani

Pronta al nuovo anno la Germania, che peraltro già ha diffuso il programma delle emissioni targato 2019! Domani varerà la prima infornata e, fra i titoli, uno è dedicato proprio alla cultura del pane, soggetto che l’Italia ha citato il 5 marzo 1994 attraverso un taglio da 500 lire.

L’immagine del francobollo in vendita a 2,60 euro propone cinque fette differenti dell’alimento, a rammentarne l’offerta disponibile sul territorio. La foto di Lilly Hummel è stata lavorata da Carsten Wolff.

Si dice -chiosano da Berlino- che l’attrice Romy Schneider si sia lamentata: “L’unica cosa che mi manca davvero a Parigi è il pane tedesco!”. A livello internazionale, la Germania è fra i Paesi in cui ne vengono prodotti molti tipi. Rotondi, ovali, squadrati, con semi di segale, farro o zucca: la selezione è difficile da battere. Il colore, la consistenza e gli ingredienti variano in parte da produttore a produttore. E nascono sempre nuove creazioni: dallo speziato alle focacce con i peperoni, senza trascurare gli articoli che impiegano cereali quasi dimenticati.

Il più consumato è il misto (31,5%), ricavato cuocendo una miscela di segale e farina di frumento. Seguono quelli da toast (20,8%), con cereali e semi (15,9%), integrale (10,3%), di grano puro o di segale (5,2% ciascuno). Ma un 11,1% conta su ulteriori tipologie, tanto che il registro ufficiale attualmente annovera circa 3.200 voci. Questa ricchezza è dovuta sia alla varietà delle coltivazioni, sia all’eccezionale frammentazione politica dei tempi passati. Inoltre, diversi sistemi di forno e metodi di cottura hanno creato specialità regionali.

A confronto: il valore italiano del 1994 e quello tedesco che arriverà domani
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