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editor Fabio Bonacina

27146 news from 8/3/2003

Una carta valore per ogni vittima della violenza nazista. È il progetto portato avanti con i bambini in una comunità degli Stati Uniti. Che già ha trovato emuli in Canada

Al lavoro…
Al lavoro…

Quante furono le vittime dei lager tedeschi? Numeri precisi non ve ne sono, nonostante siano passati oltre settant’anni. A Foxborough (Massachusetts), negli Stati Uniti, per l’Holocaust stamps project è stata adottata la cifra simbolica di 11 milioni, 6 dei quali ebrei. Nel settembre scorso si è raggiunto, dopo otto anni, l’obiettivo: raccogliere un numero altrettanto enorme di francobolli per coinvolgere i giovanissimi. Con la scusa della filatelia, è stata data loro una testimonianza in qualche modo comprensibile delle efferatezze naziste. Un sito ed il video collegato raccontano il lavoro fatto.

Le cartevalori -approfondisce per i lettori di “Vaccari news” il coordinatore dell’iniziativa, Jamie Droste- “sono state donate da studenti, membri della comunità e collezionisti di tutto il mondo”. Sono servite per realizzare mosaici in argomento.

Ed ora? “Siamo nella fase due: raccoglieremo altri 1,6 milioni di esemplari. Li conserveremo per ricordare gli altrettanti bambini uccisi. Stiamo cercando anche una struttura, un centro specializzato o una scuola, che possa conservare il resto”. Curioso un aspetto: l’iniziativa è stata ripresa in Canada (holocauststampsproject.canada@gmail.com), con lo stesso scopo: mettere insieme altri 11 milioni di dentelli! Ovvio che i promotori contino su ulteriori emuli in qualsiasi parte del globo.

Come giudica i risultati? “Difficile rispondere”, dice l’interlocutore. “Speriamo di aver reso consapevoli sugli orrori dell’Olocausto, quindi non far dimenticare le atrocità commesse da uomini contro altri uomini affinché non si ripetano. Inoltre, abbiamo voluto promuovere la comprensione dell’altro, così da valorizzare la nostra diversità ed apprezzare la straordinaria e meravigliosa varietà della razza umana. So che è difficile da valutare. Comunque, alla fine, stiamo tentando di spiegare a studenti e cittadini di non tollerare il bullismo in qualsiasi forma e di valutare positivamente l’unicità e la diversità degli altri” (fine).

Uno dei mosaici: “Sono l’ultimo testimone”
Uno dei mosaici: “Sono l’ultimo testimone”



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