Promuovere migliori servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi a favore degli utenti (in particolare, delle piccole e medie imprese nonché dei privati), aumentando nel contempo la fiducia dei consumatori nel commercio elettronico transfrontaliero. È così che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni presenta lo specifico regolamento sottoscritto dal Parlamento Europeo e dal Consiglio; è il numero 644 del 2018, entrato in vigore il 22 maggio scorso e direttamente applicabile.
Il testo nasce da alcuni rilievi, tra cui il fatto che non si sfruttano appieno i vantaggi del mercato. Le cause sono state individuate nella scarsa trasparenza e, soprattutto, nei prezzi di trasporto elevati. Da qui il nuovo provvedimento, che integra le diposizioni della direttiva 97/67/Ce con alcune prescrizioni minime, ferma restando la possibilità per ciascun Stato membro di introdurre misure supplementari. Esse intendono: a) migliorare la sorveglianza regolamentare affidata alle Autorità nazionali di settore; b) garantire la trasparenza delle tariffe e, per determinati servizi di consegna transfrontaliera, consentire la valutazione e l’individuazione di quelle irragionevolmente elevate; c) definire i dati che devono essere messi a disposizione dei consumatori.
Tra gli elementi previsti, appunto gli obblighi informativi, nel caso italiano verso l’Agcom. Riguardano: le caratteristiche dei servizi di consegna, le condizioni di offerta, le procedure di reclamo, le eventuali limitazioni di responsabilità, il fatturato annuo, il numero di dipendenti suddiviso per categorie, i volumi trattati, i nominativi dei subappaltatori e, se disponibili, i listini prezzi. Per garantire uniformità applicativa, la Commissione Europea definirà, entro il 23 settembre, un modulo specifico.
La possibilità di valutare se i costi siano fissati entro limiti ragionevoli riguarda, invece, esclusivamente i supporti di consegna ai quali si applica un obbligo di servizio universale (fine).