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editor Fabio Bonacina

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Non si tratta del cap, ma di quello etico. Il gruppo Poste ha definito un nuovo documento che tutte le società collegate dovranno adottare

Indicazioni a tutto campo
Indicazioni a tutto campo

Un documento da 32 pagine per raccontare l’approccio di Poste italiane davanti ai grandi temi. Sempre ritenendo che la nuova compagine governativa non sparigli l’assetto attuale (a proposito: tra i possibili amministratori delegati di Cassa depositi e prestiti, gira anche il nome di Massimo Sarmi, già sulla poltrona dove oggi siede Matteo Del Fante).

L’obiettivo del “Codice etico” -si legge- è “definire con chiarezza i valori e il ruolo sociale” con i quali il gruppo può “contribuire ai processi di coesione, inclusione e sostenibilità complessiva del territorio e delle comunità di riferimento”. Si rivolge agli amministratori, agli organi di controllo, al gruppo dirigente, a tutti i dipendenti e a coloro che operano, direttamente o indirettamente, stabilmente o temporaneamente, per raggiungere gli obiettivi previsti. Definisce le regole di comportamento da rispettare nell’espletamento delle attività professionali e fornisce le norme di condotta da seguire con i portatori di interesse.

I principi alla base richiamano concetti quali legalità, imparzialità ed equità, rispetto e valorizzazione delle persone, trasparenza e completezza, riservatezza, qualità, diligenza e professionalità. Un’ulteriore parte del testo esamina i criteri di comportamento e le relazioni con gli interlocutori; singoli approfondimenti sono dedicati a conflitto d’interessi, anticorruzione, doni e regalie, antiriciclaggio e antiterrorismo, tutela di salute, sicurezza e ambiente, salvaguardia della privatezza.

Più avanti ci si occupa dei rapporti con gli investitori ed il mercato, ma anche di quelli con pubblica amministrazione, associazioni, organizzazioni politiche e sindacali, comunità. Senza trascurare, ovviamente, gli approcci nei confronti di clienti, fornitori e partner nonché delle singole persone.

Sapendo che l’atto deve essere adottato da ciascun consiglio di amministrazione delle società facenti capo al gruppo e che ogni inosservanza “può portare all’attivazione di azioni legali e all’adozione di provvedimenti, nei confronti dei destinatari, in coerenza con le disposizioni di legge e con i previsti regimi contrattuali”.




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