Dalle produzioni del Lombardo-Veneto ai “De La Rue”, dai pubblicitari al 5,00 lire del 1923 firmato da Giacomo Balla, dalle numerose produzioni di Corrado Mezzana alla “Turistica”, dalla prima versione del prioritario all’omaggio per il “bacalà alla vicentina”… L’esame di Francesco Giuliani sulle cartevalori nazionali si estende all’intero catalogo, sia pure secondo precise linee, indicate dal titolo del nuovo libro: “La parola «pesante» - Lingua e letteratura nei francobolli italiani”.
Proposto da Edizioni del rosone, conta su 308 pagine con immagini a colori e viene 20,00 euro. È introdotto dal linguista Rosario Coluccia, membro dell’Accademia della crusca.
Sin dal 1840 -spiega l’autore- “gli studiosi del settore e i collezionisti più attenti hanno fatto notare, scontrandosi regolarmente con dei detrattori non di rado sarcastici e superficiali, che il francobollo, oltre ad essere alla base di un hobby ancora molto diffuso nel mondo, è un prezioso documento del tempo. Esso possiede delle molteplici potenzialità, dal momento che è in grado di essere uno strumento di propaganda politica e di informazione, ma anche un raffinato ed efficace mezzo di diffusione della cultura”.
Due le parti di cui il lavoro si compone. La prima offre un approfondimento condotto sulle diciture presenti nelle immagini: le parole impiegate sono definite “pesanti” poiché le cartevalori rivestono un’importanza che va ben al di là del loro mero uso postale. La seconda sezione affronta le tematiche letterarie, citando Dante Alighieri, Giacomo Leopardi, Italo Calvino ed Umberto Eco, ma anche i rapporti tra didattica e filatelia e del libro come oggetto celebrato nei dentelli.