Una presenza di Poste italiane definita più “smart”, capace di accompagnare la transizione al digitale del Paese con le sue Autonomie locali. È quanto ha chiesto -facendosi carico delle istanze registrate- l’Unione nazionale comuni comunità enti montani. Destinatari della lettera, la presidente della società, Bianca Maria Farina, e l’amministratore delegato, Matteo Del Fante. La legge 158 del 2017 -si dice nella missiva- “rappresenta un punto fermo” nell’erogazione dei supporti postali alle comunità più piccole. “Vogliamo dunque agire insieme, anche individuando una serie di «aree pilota» sulle Alpi e sugli Appennini, per un sostanziale e veloce potenziamento dei servizi. Pensiamo a nuove opportunità presso gli sportelli (tutti da tenere aperti sei giorni la settimana), alla garanzia di ricevere corrispondenza e giornali (quotidiani e settimanali) tutti i giorni della settimana (e non dieci su trenta al mese), alla costruzione di servizi telematici accompagnati dal «postino», all’attivazione di sportelli automatici nei paesi, alla collaborazione con gli Enti locali, con Pro loco e altre associazioni per la giacenza, la custodia, il recapito di materiale postale”. Da qui la disponibilità, formale ed operativa, di Uncem per definire cosa fare e dove farlo (fine).
Lettera/2 Provare “aree pilota”
23 Lug 2018 17:42 - NEWS FROM ITALY
È il suggerimento firmato dall’Uncem e spedito a Poste italiane. Richiede una presenza dell’azienda che garantisca “un sostanziale e veloce potenziamento dei servizi”