Interessante scelta da parte di San Marino per la serie volta a ricordare il secolo dal termine della Prima guerra mondiale. Invece di realizzare immagini nuove, ha recuperato idealmente una di quelle realizzate un secolo fa per raccogliere fondi e dare il proprio supporto alla causa, anche se la Repubblica risultava neutrale. In verità vi furono i volontari che combatterono con gli italiani, poi si decise di realizzare un ospedale da campo: intervento umanitario, dunque.
La struttura di soccorso venne danneggiata lungo il 1917: per ripristinarla, in dicembre furono sovrastampati due francobolli, il 25 ed il 50 centesimi dell’1 aprile 1903, con il testo “1917 Pro combattenti”; l’intero incasso finanziò l’obiettivo. L’1 giugno 1918 arrivò una serie specifica, nominali da 2, 5, 10, 20, 25 e 45 centesimi, 1,00, 2,00 e 3,00 lire, tutti con sovrapprezzo da 0,05. Due i soggetti: la statua della libertà e la veduta della prima torre. Terminato il conflitto, il 12 dicembre parte (20, 25 e 45 centesimi, 1,00, 2,00 e 3,00 lire, sempre con l’aggiunta dell’obolo) fu recuperata con l’iscrizione “3 Novembre 1918”.
Il prossimo 16 ottobre tornerà la carta valore con la scultura, riprodotta in tre tagli da 1,20 euro racchiusi in foglietto, questo dovuto a Jonathan Barnbrook e tirato in trentamila esemplari. La vignetta originaria quasi non si vede più, cancellata dai testi che la coprono: “La pace è un processo, non un evento”, “I principi di pace sono ancora e saranno sempre immortali”, “La pace è un inizio, non una fine”. Il blocco -precisano dall’Ufficio filatelico e numismatico- “interpreta il valore della pace riconquistata” e “la necessità di preservarlo costantemente”.
Da notare, sul bordo come nell’annullo, il numero “100”, con la colomba ed il richiamo al simbolo dell’infinito.