Appuntamenti
Ripensare Fiume. Al Vittoriale
Il 2 dicembre, cento anni dopo il primo francobollo, la mostra che documenta, attraverso la filatelia ed il servizio postale, la storia della città. Pensando al 2020, quando Rijeka sarà capitale europea della cultura

Il primo francobollo su frammento
Francobolli e reperti postali allestiti per raccontare una storia, sul modello di quanto visto, anni fa, alla Camera dei deputati ed al Quirinale. Quindi in grado di uscire dagli approcci rigidamente collezionistici.
Ma anche un obiettivo di riconciliazione: non a caso, alla cerimonia di apertura al Vittoriale degli italiani (Gardone Riviera, provincia di Brescia) vi saranno i rappresentanti dei Paesi che sul capitolo hanno avuto voce. È la mostra “Fiume 1850-2018. La filatelia fiumana fra mito, storia ed economia 1918-1924”, con il presidente della struttura ospite Giordano Bruno Guerri, l’ambasciatore di Croazia Jasen Mesić, il console generale d’Italia a Fiume Paolo Palminteri, il console generale onorario d’Ungheria a Verona Laszlo Pinter, il sindaco Vojko Obersnel, la presidente della Comunità degli italiani Melita Sciucca, il presidente del comitato organizzatore Carlo Giovanardi. L’obiettivo ultimo è andare oltre le sanguinose divisioni del Novecento e condividere un approccio comune in vista di quando, nel 2020, Rijeka sarà capitale europea della cultura.
Appuntamento (ad invito) per il 2 dicembre, cento anni dopo l’emissione del primo francobollo locale: è il 20 filler magiaro sovrastampato a mano “Fiume”. Sapendo che la rassegna resterà disponibile al pubblico fino al 30 aprile. Sarà accolta alla galleria del Cavalcavia, aperta tutti i giorni (tranne i lunedì di dicembre e gennaio, il 24 ed il 25 dicembre, Capodanno); l’orario è dalle 9 alle 16 (con il 31 marzo chiuderà alle 19). È inserita nel complesso del Vittoriale, che richiede un biglietto d’ingresso (l’intero, senza Prioria, costa 10,00 euro).
Realizzato dall’Associazione per lo studio e la promozione della filatelia e della storia postale fiumana nel centenario, il percorso ricostruisce le vicende storico-politiche partendo dal periodo austriaco, poi ungherese, autonomo, dannunziano (da qui la scelta del Vittoriale, ultima dimora del “Vate”), indipendente, italiano, d’occupazione, jugoslavo e croato.

Uno dei reperti in mostra, scritto di pugno da Gabriele D’Annunzio ad un amico: presenta la serie del 12 settembre 1920 con “un annullamento che non eguale”