L’esercizio 2017 della capogruppo si chiude con un utile per 617 milioni di euro, inferiore di 8 rispetto al 2016. È quanto annota, in 126 pagine, la Corte dei conti nella “Determinazione e relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Poste italiane spa”. Tra le componenti positive che hanno contribuito all’esito figurano l’utile di 585 milioni realizzato dal patrimonio separato Bancoposta, i dividendi delle società controllate (508 milioni, 470 dei quali solo da Poste vita) e gli incassi non ricorrenti (91, generati dalla cessione delle azioni Mastercard incorporated). I ricavi totali ammontano a 9.290 milioni, inferiori dello 0,1% rispetto al 2016.
I servizi postali, al netto dei contributi statali (305 milioni), hanno realizzato profitti in flessione del 3,3%; leggermente calato il Bancoposta (5.106, -0,2%). Di segno contrario il risparmio amministrato e gestito (+4,9%) ed il collocamento dei prodotti di finanziamento (+5,4%). Nel corso dell’anno -viene ricordato- sono state rinnovate importanti convenzioni con il ministero ad Economia e finanze e con Cassa depositi e prestiti. I costi ammontano a 8.511 milioni (+0,2%). In tema di gestione del personale, si segnala il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2016-2018.
Il patrimonio netto della società alla fine dell’anno ammonta a 5.512 milioni, inferiore di 648 per la contrazione del valore degli investimenti in titoli riferiti al patrimonio Bancoposta.
Per ciò che concerne il gruppo, ha chiuso l’esercizio con un utile di 689 milioni, in crescita del 10,8% rispetto al 2016, grazie al comparto assicurativo (continua).